Impianto solare termico

I pannelli solari termici spesso vengono confusi con quelli fotovoltaici e nonostante sfruttino entrambi l’energia del Sole vi è una sostanziale differenza: nell’impianto fotovoltaico l’energia si trasforma in elettricità, mentre con i pannelli termici solari si riscalda l’acqua sanitaria domestica.
L’impianto termico può essere utilizzato anche per la produzione di acqua calda per il riscaldamento degli ambienti, anche se questa funzione è conveniente solo in determinati casi: per esempio se l’edificio è già stato coibentato (con cappotto termico) ed è stato disposto un sistema di riscaldamento a pavimento con un impianto di circolazione forzata per gli stessi pannelli.

L’impianto solare termico è composto da pannelli o anche detti collettori, uno scambiatore di calore, un bollitore ovvero un serbatoio o boiler per accumulare l’acqua calda prodotta, una pompa elettrica con un circuito idraulico e uno elettrico. 

Solitamente i pannelli sono costruiti con materiali di ottima efficienza di trasformazione e conducibilità termica come il rame e si suddividono in quattro tipologie diverse:

  1. Collettori piani vetrati o scoperti: sono costituiti da un assorbitore ricoperto con uno strato di vetro, che permette il passaggio dei raggi solari impedendo la dispersione del calore. Quelli scoperti sono privi della lastra di vetro, garantendo un costo minore sul mercato, ma funzionano bene con una temperature esterna di almeno 20°C.
  2. Collettori a tubi sottovuoto: come dice il nome sono composti da una serie di tubi in vetro, al cui interno sono contenuti altri tubi trattati con una vernice selettiva che attira e cattura il calore solare grazie all’assorbitore. È più efficiente rispetto al primo ma anche più costoso.
  3. Collettori con serbatoio integrato: l’assorbitore e il serbatoio vengono installati nello stesso blocco, garantendo il riscaldamento dell’acqua anche in caso di assenza prolungata del Sole.
  4. Collettori a concentrazione: che si basano sulle tecnologie più innovative e costose, poiché sfruttano la radiazione diretta del Sole in un unico punto. A livello di dimensioni occupano molto spazio.

Ma come funziona nello specifico?

Il pannello è costituito da una piastra captante che converte l’irraggiamento solare in calore, il quale viene poi trasmesso al liquido termovettore (solitamente una miscela di acqua e antigelo) interno al pannello dando luogo all’effetto serra.
Il calore viene accumulato nella parte alta del serbatoio e il fluido termovettore -dopo essere stato scaldato grazie all’energia solare, sale nel serbatoio per riscaldare l’acqua a sua volta.
Dopodichè si raffredda e per il principio di gravità scende nuovamente nel pannello e comincia un nuovo ciclo.

Il sistema può essere a circolazione naturale o forzata: nel primo non sono previsti componenti elettrici per il riscaldamento e per lo scambio termico con l’acqua, che invece sono necessari nella seconda tipologia. Infatti nell’impianto a circolazione forzata dopo che il pannello ha scaldato il liquido termovettore, questo viene spinto dalla pompa fino alla serpentina del sistema di accumulo per trasferire l’acqua al circuito sanitario o di riscaldamento.

La pompa è indispensabile per far circolare il fluido fino al collettore; qui il liquido si riscalda, poi raggiunge il serbatoio d’accumulo e grazie a una serpentina che funge da scambiatore di calore, riscalda l’acqua al suo interno. È necessaria l’installazione di una sonda sul serbatoio per rilevare la temperatura dell’acqua, che se troppo bassa può essere deviata tramite una centralina o una valvola verso un generatore di calore ausiliario come la caldaia. Questa tipologia di impianto è consigliata se l’installazione del boiler non può avvenire nelle vicinanze del collettore termico e se c’è un’utenza massiccia con alti consumi di acqua.

Vantaggi

A differenza dei pannelli fotovoltaici, per scaldare l’acqua sanitaria può essere sufficiente anche un solo pannello solare termico. In base alle condizioni climatiche e alla tipologia dell’impianto, la loro efficienza nella trasformazione di calore può raggiungere l’80%.

Gli impianti solari termici hanno bisogno di una manutenzione minima, solitamente con un controllo di un professionista ogni 5 anni e possono durare intorno ai 20-25 anni. L’esposizione consigliata è sempre a sud e la collocazione dei pannelli è molto semplice.

In più per la loro installazione sono previste due tipologie di detrazioni:

Il conto termico che agevola interventi a favore dell’efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili, e consente di recuperare il 65% della spesa sostenuta tramite erogazione di bonifico bancario in un’unica rata di 5.000 euro, infatti per questo incentivo non esiste lo sconto in fattura.

Poi c’è l’Ecobonus di cui abbiamo già parlato (clicca qui per l’articolo) in cui la detrazione fiscale è sempre del 65%, ovvero un incentivo che si recupera in 10 anni sull’IRPEF o sull’IRES solo per lavori di innalzamento della classe energetica su edifici esistenti, non sulle nuove costruzioni. Per le persone fisiche si calcola sul totale speso, mentre per le aziende, la quota si calcola sulla base imponibile. E’ possibile cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura.

I requisiti per ottenere tale agevolazione sono:

  • Garantire i pannelli termici per 5 anni e avere una garanzia per 2 anni su accessori e componenti elettrici ed elettronici
  • Che abbiano la certificazione Solar Keymark
  • Che siano conformi alle normative e alle indicazioni di montaggio

Di conseguenza, l’installazione di un impianto solare termico rientra anche nel Superbonus 110% e nel Bonus ristrutturazione, con una detrazione del 50% con cessione del credito o sconto in fattura.

Perché scegliere i pannelli solari termici?

Sicuramente per il risparmio energetico che se ne ricava in bolletta e per l’ecosostenibilità in favore dell’ambiente.

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