Rubrica cucine. Elettrodomestici, quali scegliere?
E infine… gli elettrodomestici della cucina, il pezzo forte!
Come spiegato nei precedenti articoli, gli elettrodomestici sono gli elementi che contribuiscono maggiormente a valorizzare una cucina, rispetto ai piani di lavoro o ai materiali usati.
Questo significa che per avere una cucina di valore, bisogna anche saper scegliere elettrodomestici di qualità. La qualità deriva da un elettrodomestico efficiente con una grande resistenza nel tempo e con uno spreco di risorse contenuto o minimo.
Vediamo quali sono i principali:
PIANO COTTURA: può essere a gas, il tradizionale, o a induzione, sempre più in voga negli ultimi anni.
Il piano a induzione o elettrico, grazie ad apposite resistenze elettriche trasmette il calore al fondo della pentola e permette così la cottura dei cibi.
Se si vuole una cucina a induzione bisogna tenere a mente due cose: innanzitutto bisogna equipaggiarsi della giusta batteria di pentole, poiché solo quelle con il fondo in materiale ferroso possono trasmettere elettricità; seconda cosa, il piano a induzione richiede un maggior consumo di energia elettrica quindi avremo bisogno di un contatore dotato di una potenza dai 4,5kW ai 6kW.
Sebbene il piano cottura a gas non richieda ulteriori spese per gli oggetti da cucina, allo stesso modo è più dispersivo di quello a induzione perché il suo rendimento è al 50%, quindi metà del calore viene disperso nell’ambiente, mentre quello a induzione ha un rendimento del 90%.
Hanno due tipi differenti di cottura: quello a gas è lento e richiede attenzione e molta pulizia alla fine, mentre quello a induzione ha le tempistiche ridotte, come per l’acqua che bolle prima e in più è molto semplice da pulire.
Infine ma non meno importante, il piano a induzione sebbene comporti un alto rendimento energetico in breve tempo, allo stesso tempo ha un costo maggiore e nel caso venga meno l’elettricità -come in un black-out, risulterebbe inutilizzabile.
CAPPA DI ASPIRAZIONE: Se in passato le cappe aspiranti da posizionare sopra al piano cottura passavano in secondo piano, specialmente perché negli ultimi anni si propendeva spesso ad inserirle “nascoste” all’interno dei pensili, questo elettrodomestico si è evoluto molto proponendo soluzioni nuove sia dal punto estetico che funzionale.
Fondamentalmente si suddividono in due tipi: la cappa ad aspirazione diretta, ovvero collegata ad uno scarico fumi che va direttamente all’esterno, oppure quella con filtri a carboni attivi, che aspira però solo gli odori e non la parte di vapore emessa dal cibo, quindi utilizzata solo quando non è possibile collegarla all’esterno.
Tra le cappe ad aspirazione diretta sono degne di nota quelle posizionate direttamente nel piano di cottura (molti marchi propongono a catalogo piani di cottura combinati con la cappa) che forniscono un design della cucina più minimale e sofisticato, perché è possibile posizionare il piano cottura su isole e penisole senza aver nulla che penda sopra.
(Attenzione! L’impianto deve essere predisposto correttamente per lo scarico fumi e condensa!)

LAVASTOVIGLIE: un salvavita che ormai è diventato un “must” in quasi tutte le cucine. I modelli più vecchi sono dotati di due piani orizzontali e di un cestello più piccolo per le posate, mentre le lavastoviglie più recenti hanno tre cestelli tutti orizzontali, quello più alto dedicato sempre alle posate. Questo elettrodomestico può essere posizionato a scomparsa parziale o totale, nel primo caso il display è facilmente riconoscibile, mentre nel secondo caso sarà completamente mimetizzata, con il display nascosto da un pannello uguale a quello degli altri piani di lavoro. Può essere anche posizionata a libera installazione, quindi non per forza integrata nel mobilio.
Quando si deve comprare una lavastoviglie è meglio tenere presente la sua posizione, ovvero dove ci sono gli attacchi idraulici e quindi dove andrà installata, la sua possibile dimensione, calcolata in base al numero di persone che vivono in casa e anche alla possibilità di avere dei cicli di lavaggio a risparmio energetico o di breve durata per evitare lo spreco d’acqua.
FORNO: si divide in diverse tipologie ovvero il forno statico, il forno a convenzione forzata, ovvero il ventilato sempre più comune, il forno convenzione a vapore, il forno a microonde, il forno combinato ed infine, meno utilizzato a livello residenziale, il forno a legna. Si differenziano per il tipo di cottura, ma possono essere sia elettrici che a gas ed essere posizionati a libera installazione in una cucina modulare o ad incasso. I modelli più recenti hanno anche un sistema di autopulizia, attraverso pannelli autopulenti catalitici o sistema pirolitico.
Ma ora vediamoli più nel dettaglio.
Il forno a gas è quello più economico sia dal punto di vista di spesa iniziale sia come consumo nell’utilizzo di tutti i giorni.
Il forno elettrico ha un costo maggiore poiché riesce a mantenere la temperatura costante all’interno del vano cottura. Negli ultimi anni il suo acquisto è sempre più consigliato rispetto a quello a gas, perché quest’ultimo richiede un certo tipo di attenzione e sicurezza.
Il forno a vapore invece è dotato di una personale caldaia che permette appunto la cottura dei cibi attraverso il vapore e può essere a sé stante o integrato in un forno con le normali funzioni statica o ventilata.
Il forno a legna, meno diffuso nelle cucine residenziali, può essere installato libero o ad incasso, sempre collegato a una canna fumaria e deve essere alimentato a legna o pellet. E’ pratico per chi ama cucinare a 360° gradi.
Il forno a microonde, la tipologia più piccola, può essere posizionato sopra i piani di lavoro, sopra una mensola o a scomparsa, all’interno quindi del mobilio della cucina. Non è un elettrodomestico indispensabile, ma in base alle nostre esigenze possiamo capire quanto potremo averne bisogno, sia per cucinare che scaldare i cibi in velocità.
Molti marchi di elettrodomestici propongono infine modelli di forni combinati, in cui si può trovare ad esempio la funzione microonde e/o vapore abbinata al forno tradizionale.
FRIGO e FREEZER: il frigo è l’elemento fondamentale e indispensabile di una cucina e la scelta del modello può variare in base alle esigenze personali, molto spesso viene scelto in coppia con il freezer che possiamo trovare nello scompartimento in alto o in basso. Il suo posizionamento può essere ad incasso o indipendente, ma deve essere strategico per rendere il percorso e le manovre più funzionali. Un ottimo consiglio per scegliere il frigo è quello di valutare per prima cosa le nostre necessità: quanto è numerosa la nostra famiglia, quanto viene utilizzata la cucina e quanta “dispensa” siamo abituati a fare. In base a questo, lasciando in secondo piano l’estetica del frigo, riusciremo a capire qual è il più adatto a noi.
Questi sono quelli principali, i più grandi e indispensabili per rendere funzionale una cucina. Ma ci sono anche quelli più piccoli, che in base alle nostre abitudini possono agevolare le attività culinarie. Come dicevamo nel precedente articolo (clicca qui) non è necessario averli tutti, in base alle nostre necessità e allo spazio che disponiamo, possiamo scegliere ciò che ci concerne di più.
Ogni volta che si sceglie un elettrodomestico bisogna partire da alcune semplici domande: “Di quanto spazio dispongo? Quanto lo userò? Come lo userò?” ed è importante non fermarsi al primo modello, ma valutare attentamente i costi, i consumi e le caratteristiche di ciascuno, per poter scegliere il più adatto al nostro tipo di cucina e stile di vita.